Napoli, 8 maggio 2012 – Tutto come previsto. Sull’isola d’Ischia il risultato delle amministrative tenutesi in quattro dei sei Comuni dell’isola verde (parliamo di Ischia, Casamicciola, Lacco Ameno e Baiano) hanno un singolare comun denominatore. Ovvero, l’accordo stipulato da Giosi Ferrandino e Domenico De Siano, prove tecniche su scala nazionale di una stravagante alleanza tra Partito democratico e Popolo della Libertà. Un patto che nella stessa isola è stato battezzato con il termine isolano di caularone, un antico pentolone di porcellana nel quale veniva cucinato il coniglio. Comunque lo si voglia chiamare, ha avuto ragione la linea della strategia unitaria nei Comuni dell’isola dove i due leader avevano piazzato se stessi o persone da loro indicati: rieletto, con il 70 per cento dei consensi, Giosi Ferrandino ad Ischia, un consenso di una portata mai registrata negli ultimi 50 anni nel principale comune dell’isola verde. Scontate sono apparse le vittorie di Arnaldo Ferrandino a Casamicciola e Carmine Monti a Lacco Ameno.
Il che sta a significare, a fare un’analisi spicciola, che gli agli elettori il papocchio è piaciuto, in barba a polemiche a livello regionale e nazionale. Barano faceva partita a sé, ma i vincitori di queste elezioni hanno già spiegato a caldo che proveranno a coinvolgere anche il Comune collinare ed il suo rieletto sindaco Paolino Buono in un disegno che mira di fatto evidentemente a ripianare il fallimento del referendum sul Comune unico, anche se avversari e detrattori continuano a sostenere che si tratta di un disegno di potere economico che soffoca la politica.
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